Parchi d’arte contemporanea in Toscana: la guida maremmana

I parchi d’arte contemporanea in Toscana sono il modo perfetto per vivere l’arte senza lo stress delle grandi città turistiche.
La Toscana, culla del Rinascimento e casa di Leonardo, Botticelli e Donatello, attira ogni anno milioni di visitatori che si riversano nelle sue città d’arte. Per questo, a meno che non si parta preparati c’è il rischio di imbattersi in file interminabili sotto il sole cocente d’estate, musei affollati dove è impossibile ammirare davvero un’opera, oppure in selfie stick che spuntano ovunque…

Ma se ti dicessimo che esiste un angolo di Toscana dove l’arte contemporanea si può vivere passeggiando tra ulivi e cipressi, senza code né biglietterie affollate?

Stiamo parlando della Maremma. Un luogo unico e incontaminato che artisti visionari hanno scelto per creare spazi magici dove sculture monumentali dialogano con la macchia mediterranea, installazioni sonore si fondono con il canto degli uccelli e mosaici colorati brillano sotto il sole toscano. Non è un caso che abbiano scelto proprio questi luoghi: la Maremma offre quella combinazione unica di natura incontaminata ed energia creativa che rende ogni visita un’esperienza indimenticabile.

In questo articolo ti sveleremo quali sono i tre parchi d’arte contemporanea più famosi della provincia di Grosseto e, per rendere la tua visita ancora più speciale, ti suggeriremo cosa vedere nei dintorni in base alla stagione. 

Perché in Maremma l’arte è solo l’inizio di un viaggio che ti porterà a scoprire borghi, spiagge nascoste e tradizioni centenarie.

In questo articolo

Parchi d'arte contemporanea in Toscana: il Giardino dei Tarocchi, un sogno che sfida il tempo

Tra i parchi d’arte contemporanea in Toscana, il Giardino dei Tarocchi di Capalbio è sicuramente uno dei più famosi e fotografati. Quando Niki de Saint Phalle, artista franco americana dal carattere ribelle e visionario, arrivò in Maremma negli anni ’70, rimase folgorata da questo angolo di paradiso.

Art Parks in Tuscany one of The Staue that you can admire in the Tarot Garden in Capalbio
Photo Credits: Il Giardino dei Tarocchi

Ispirata dal Parc Güell di Gaudí a Barcellona e dai Giardini di Bomarzo, Niki dedicò oltre vent’anni della sua vita a trasformare una collina della Maremma nel suo capolavoro assoluto. Il risultato? Un giardino magico, che non ha nulla da invidiare al parco catalano, anzi, forse lo supera per audacia e magia. Ventidue sculture giganti rivestite di mosaici, specchi e ceramiche colorate rappresentano gli Arcani Maggiori dei Tarocchi: dall’Imperatrice alta 12 metri (dove l’artista visse per anni durante i lavori) al Mago con la sua fontana zampillante, dalla Papessa con la bocca-ingresso alla Torre che sfida la gravità.

Ogni scultura è un mondo a sé, dove puoi entrare, esplorare, toccare. Non c’è distanza tra te e l’arte: sei letteralmente dentro l’opera, parte del sogno di Niki che continua a incantare migliaia di visitatori ogni anno.

Cosa vedere nei dintorni del Giardino dei Tarocchi

La piazzetta di Capalbio, assolutamente da non perdere se stai visitando il Giardino dei Tarocchi, uno dei più famosi parchi d'arte contemporanea in toscana
Capalbio foto dal web

Oltre al meraviglioso Giardino dei Tarocchi, la zona di Capalbio riserva altre sorprese.
Se ami i borghi medievali, il centro storico di Capalbio ti conquisterà con le sue mura quattrocentesche perfettamente conservate e i vicoli che si aprono su panorami mozzafiato. Conosciuto come la “piccola Atene” per la sua tradizione culturale e intellettuale, il borgo ha mantenuto intatto il suo fascino aristocratico, con le case in pietra, la Rocca Aldobrandesca e quella vista che spazia dal mare all’Argentario.

fenicotteri e un lupo dentro all'oasi del parco di burano vicino al giardino dei tarocchi, uno dei parchi d'arte contemporanea in toscana più conosciuti
Credits: WWF

Per gli amanti della natura, a pochi chilometri c’è la Riserva WWF del Lago di Burano, un’oasi protetta che rappresenta uno degli ultimi lembi di costa maremmana rimasta selvaggia. Qui, tra dune sabbiose, macchia mediterranea e lo specchio d’acqua salmastra del lago costiero, potrai osservare fenicotteri rosa, aironi e centinaia di altre specie di uccelli migratori. In primavera e autunno, è uno spettacolo che ti fa dimenticare di essere a pochi passi dalla civiltà, mentre d’estate puoi combinare birdwatching e bagno nella spiaggia incontaminata della riserva.

Hypermaremma: quando il territorio diventa un museo a cielo aperto

Procedendo verso nord dal Giardino dei Tarocchi, viaggiando per la campagna maremmana potresti avere la fortuna di scoprire sculture monumentali che spuntano tra le dune, gigantesche emoticon luminose che si accendono sulla cima di colline isolate o performance artistiche nelle pinete secolari. 

Sono le opere di Hypermaremma, un festival nato nel 2019 che sta rivoluzionando il modo di vivere l’arte contemporanea in Maremma. Ideato da Giorgio Galotti, Carlo Pratis e Matteo d’Aloja, il festival porta ogni anno artisti internazionali di primo piano a dialogare con il paesaggio maremmano, creando installazioni site-specific che si fondono con la natura circostante.

parchi d'arte contemporanea in toscana le opere di hypermaremma
Claire Fontaine, Left and Right 2023, Pescia Fiorentina - Curtesy l'artista e hypermaremma. Diritti fotografici Daniele Molaholi

Hypermaremma alterna opere temporanee – performance, installazioni luminose e interventi effimeri che animano la stagione primaverile ed estiva – a opere permanenti che restano sul territorio. È il caso de I giocolieri dell’armonia di Giuseppe Gallo sulla spiaggia della Tagliata di Ansedonia, o della monumentale fontana in ceramica di Giuseppe Ducrot a Terre di Sacra, che continuano a dialogare con il paesaggio anche dopo la fine del festival.

Il festival si svolge in tra l’area che va da Talamone a Orbetello, da Ansedonia a Pescia Fiorentina, trasformando borghi, spiagge, pinete e siti archeologici in palcoscenici naturali per l’arte contemporanea. 

La cosa più bella? Tutte le opere sono gratuite e accessibili liberamente, senza orari né biglietti. Un modo perfetto per scoprire angoli nascosti della Maremma attraverso lo sguardo degli artisti più visionari del panorama internazionale.

Parchi d'arte contemporanea in Toscana: il Giardino di Daniel Spoerri tra Maremma e Val d'Orcia

Lasciando la costa maremmana e risalendo verso il Monte Amiata, ti ritroverai in uno dei parchi d’arte contemporanea in Toscana più affascinanti: il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano. Qui, a due passi dalla celebre Val d’Orcia ma ancora in provincia di Grosseto, l’artista svizzero ha trovato il suo “Paradiso” – nelle mappe antiche questo luogo era denominato proprio “Paradiso”, forse per il clima mite che favorisce una vegetazione rigogliosa.

Spoerri, pioniere del Nouveau Réalisme e inventore della Eat Art, ha scelto questo angolo di Toscana negli anni ’90 per realizzare un sogno: creare un dialogo permanente tra arte e natura. Il Parco, con 113 installazioni firmate oltre che da Spoerri, da 55 artiste e artisti di varie nazionalità La Fondazione Il Giardino di Daniel Spoerri, si estende su 16 ettari di uliveti secolari e boschi mediterranei, lontano dalle rotte dell’overtourism che affolla la vicina Val d’Orcia.

Art Parks in Tuscany: the minuscule tour eiffel of spoerri art park. It is tinier than a phalanx

Una delle opere più curiose che potrai trovare mentre esplori il Giardino di Spoerri è una minuscola Tour Eiffel.
L’idea nasce dalla mente di Nam June Paik, padre della video art, che poichè non poteva partecipare in prima persona alla realizzazione dell’opera chiese a Spoerri: Fai qualcosa di grande come la Tour Eiffel. 
Il risultato? Un piccolissimo ciondolo della torre parigina posto su una base di granito – un’ironica riflessione sui concetti di grandezza nell’arte. Ma il giardino ospita anche lavori monumentali di Jean Tinguely, Meret Oppenheim, Eva Aeppli e molti altri artisti internazionali, in un percorso che ti sorprende a ogni svolta del sentiero.

Cosa vedere nei dintorni del Giardino di Spoerri

Dopo aver esplorato le meraviglie artistiche del giardino, Seggiano ti accoglie con la sua anima più autentica: quella dell’olio extravergine. Il borgo è infatti la patria dell’Olivastra Seggianese, una cultivar autoctona DOP che produce uno degli oli più pregiati d’Italia.

Se vuoi conoscere meglio questa cultivar millenaria, visita il Museo Diffuso dell’Olio di Seggiano con il suo frantoio ipogeo scavato nella roccia e l’innovativo “Olivo nel Cisternone” – un progetto scientifico unico al mondo dove un’olivastra cresce con le radici sospese in una cisterna antica. Il borgo medievale, con i suoi vicoli in pietra arroccati sul pendio, offre scorci mozzafiato sulla valle sottostante, regalandoti l’atmosfera autentica di una Maremma che custodisce gelosamente le sue tradizioni.

Rodolfo Lacquaniti e il suo Giardino Viaggio di Ritorno tra i parchi d'arte contemporanea in Toscana

Tornando verso la pianura maremmana in Località Piatto Lavato, a circa 20 chilometri da Castiglione della Pescaia, ti aspetta un dei più originali parchi d’arte contemporanea in Toscana: il Giardino Viaggio di Ritorno di Rodolfo Lacquaniti. Bioarchitetto nato in Calabria e laureatosi a Firenze, dove si manteneva facendo il modello per le sfilate di Pitti, nel 2002 lascia la città per ristrutturare un casale nella Maremma, dove darà vita a questo progetto visionario.

La filosofia del giardino è rivoluzionaria: con le sue installazioni realizzate con materiali di scarto e di recupero, Lacquaniti fornisce nuovi significati a quegli oggetti che il ciclo produttivo ha escluso dalla comune concezione di pregio e di valore. Tra le opere più suggestive spicca una grande balena in lamiera che contiene al suo interno plastica e rifiuti marini – una potente riflessione sull’inquinamento degli oceani.

Photo Credits: Giardino Viaggio di Ritorno

Il ritorno annunciato dal titolo è un ritorno alla comunione infantile con la natura e con l’umanità: e il giardino è capace di infondere una serenità da oasi paradisiaca. Qui l’arte del riciclo si trasforma in poesia, dove vecchie macchine agricole, frammenti metallici e scarti industriali rinascono come guerrieri futuristici, creature fantastiche e installazioni che ti fanno riflettere sul nostro rapporto con il consumo e la natura.

Cosa vedere nei dintorni del Giardino Viaggio di Ritorno

Se oltre all’arte ami la storia e l’archeologia, Vetulonia ti conquisterà con le sue origini etrusche: questo antico borgo conserva importanti necropoli e un museo archeologico che racconta la storia di una delle più potenti città della dodecapoli etrusca.

parchi d'arte in toscana cosa vedere castiglione della pescaia vicino al giardino viaggio di ritorno

Se invece preferisci il mare, Castiglione della Pescaia è una delle perle della costa maremmana, con il suo borgo medievale arroccato sul promontorio che domina spiagge dorate e pinete secolari. Il centro storico, con le sue stradine lastricate e le mura quattrocentesche, è perfetto per una passeggiata al tramonto dopo una giornata di mare.

Se invece vuoi scoprire il capoluogo, Grosseto ti sorprenderà con il suo centro storico racchiuso dalle mura medicee perfettamente conservate. La città offre un mix interessante di storia, shopping e gastronomia tipica maremmana, ideale per concludere il tuo itinerario tra i parchi d’arte contemporanea con un’immersione nella vita quotidiana della Maremma

Il Giardino dei Suoni di Paul Fuchs: l'ultimo gioiello nascosto tra i parchi d'arte contemporanea in Toscana

Per concludere il nostro viaggio tra i parchi d’arte contemporanea in Toscana, saliamo verso le Colline Metallifere dove, nascosto tra i boschi di Boccheggiano, frazione di Montieri, si trova il poetico Giardino dei Suoni di Paul Fuchs. Il giardino è un work in progress di opere e sculture realizzate dal 1981 dall’artista tedesco che ha scelto questo angolo remoto della Maremma per dar vita a un’esperienza sensoriale unica.

Il nome del giardino svela subito la sua peculiarità: le opere hanno trovato una collocazione naturale nei prati, tra gli alberi del bosco e nell’area prospiciente l’abitazione dello scultore. La denominazione Giardino dei Suoni deriva dalle onde sonore che vengono emesse dalle sculture, che tendono a fluttuare proporzionalmente all’intensità del vento. Imponenti strutture in ferro, rame e bronzo si elevano per decine di metri verso il cielo, quasi confondendosi con gli alberi circostanti.

Disseminate nei 2 ettari del parco, le opere del geniale scultore Paul Fuchs sono straordinarie, imponenti ma allo stesso tempo leggere e sinuose. Quando il vento le accarezza, queste sculture cinetiche producono fruscii metallici, vibrazioni e melodie che si fondono con i suoni del bosco, creando una sinfonia naturale in continua evoluzione. Un’esperienza che coinvolge vista e udito, dove l’arte diventa musica e la natura orchestra.

Cosa vedere nei dintorni del Giardino dei Suoni

Se oltre ai suoni dell’arte ami la natura selvaggia, Le Roste ti lasceranno senza fiato. Questi curiosi calanchi di colore rosso chiaro si trovano lungo la strada tra Montieri e Boccheggiano e sembrano un paesaggio marziano nel cuore della Maremma. Il deposito di origine artificiale deve il suo tipico colore rosato ai solfati di rame, testimonianza dell’antica attività mineraria della zona. L’erosione dell’acqua piovana ha creato pinnacoli e formazioni geologiche uniche, perfette per una passeggiata fotografica.

Per chi invece preferisce i borghi medievali, Montieri è una perla nascosta delle Colline Metallifere. Il paese conserva ancora le sue tre torri della cinta muraria e il cassero, mentre passeggiando tra i vicoli lastricati ti imbatterai in case-torri del XIII secolo perfettamente conservate. Non perderti la visita alla Canonica di San Niccolò, un sito archeologico unico con i resti di una chiesa dalla singolare pianta a forma di fiore con sei petali – testimonianza del passato glorioso quando qui si batteva il “Grosso di Montieri” grazie alle ricche miniere d’argento.

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